La presentazione dell’Archivio Stampa

Riproponiamo la presentazione dell’Archivio della Pedagogia Italiana del Novecento fatta da Franco Cambi con il suo  Editoriale  su "Studi sulla Formazione", 2004, n. 2, a. VII


La sede
La sede
Il presente numero della rivista si apre con la presentazione dell’Archivio della Pedagogia Italiana del Novecento, con sede a Firenze in Viale Righi n. 78, nato attraverso l’impegno della Fondazione Vito Fazio-Allmayer di Palermo, in particolare della sua presidente Fanny Giambalvo che ha messo a disposizione il villino – posto ai piedi della collina di Fiesole, in uno dei luoghi più eleganti della città – per realizzare l’iniziativa, anche da lei fermamente voluta e sostenuta.

 

L’Archivio vuole proporsi – insieme – come giacimento documentario delle carte private dei pedagogisti che hanno operato, soprattutto, nella seconda metà del XX secolo e che stanno, spesso, ancora operando, e come centro di iniziative di studio, con conferenze, incontri, seminari che verranno via via realizzati, a livello nazionale e internazionale. Con l’iniziativa dell’Archivio si è voluto «salvare» dalla dispersione tutte quelle carte accumulate dai vari intellettuali-pedagogisti a noi contemporanei nel loro percorso di studio, presenti nelle loro abitazioni e che raccolgono inediti e carteggi, appunti e progetti, prime stesure di articoli e di volumi, schemi di lezioni, etc.: un materiale sempre e comunque prezioso per fissare i modelli pedagogici elaborati, i contatti stabiliti tra studiosi, una storia più «interna» della pedagogia, fatta di riflessioni, di sondaggi, di proposte di studio e di ricerca. Tutto ciò viene ad arricchire in modo particolare la storia delle teorie pedagogiche, di quel fronte della ricerca educativa che non è più affatto esclusiva, ma che resta centrale, anzi centralissima, nella costruzione dei percorsi pedagogici di cui la cultura contemporanea si è fatta carico e ha coltivato con precisa e complessa acribia. Così le teorie pedagogiche potranno esser lette, meglio, nella loro genesi, nella loro struttura, nel loro significato. Da qui l’importanza della costituzione di tale Archivio che, con altri presenti nel panorama nazionale, favorisce una conoscenza più capillare del fare teoria in pedagogia, della stessa riflessione educativa e del cammino storico della pedagogia italiana.

 


Nel maggio prossimo – il 19 e il 20 – a Firenze l’Archivio verrà inaugurato con un Convegno nazionale (e non solo) alla presenza di molti e prestigiosi studiosi della pedagogia, soprattutto teorici e storici, che si incontreranno a riflettere intorno alla «storia sociale dell’educazione», una delle frontiere più avanzate e più attuali, la quale rilancia lo studio della pedagogia sociale e della presenza sociale del pedagogico, in ogni tempo storico. Al centro di quell’incontro saranno poste sia una riflessione metodologica sia una tematica – legata alla complessa nozione di «civilizzazione» –, come pure uno scambio aperto di idee su questo settore in via di codificazione e in via di sviluppo della ricerca educativa, storica e teorica. Da quel momento l’Archivio inizierà ufficialmente il suo cammino di istituzione culturale, darà il via alle sue iniziative e potrà disporsi ad accogliere ulteriori donazioni di carte (sottraendole così alla possibile e probabile dispersione), oltre quelle numerose, assai qualificate, e ancora in arrivo, già ricevute e per le quali si ringraziano qui – e sentitamente – i donatori, siano essi i pedagogisti ancora attivi nel panorama nazionale o gli eredi di pedagogisti scomparsi. A tutti diamo anche l’assicurazione che di quelle carte verrà realizzata un’attenta custodia e un uso costruttivo. A partire dalla loro pubblicazione, come comincerà già ad accadere nel prossimo numero della rivista (2005, 1) di «Studi sulla formazione».
Il Direttore